Nel libro “La Collina” ha raccontato l’infanzia a San Patrignano, dove si sono conosciuti i genitori che cercavano di chiudere con l’eroina. Nel romanzo “Dove finiscono le parole” parla della fatica di essere dislessici. “Sono venuta al mondo in un momento brutto. Mamma e papà hanno riempito un vuoto nel modo sbagliato però non li accuso di niente. Sono orgogliosa di loro: due eroi comuni che mi hanno insegnato a non fare gli stessi errori”.
“Ho dentro un po’ di tragedia, ma ho imparato a conviverci. Ho smesso di cercare soluzioni. Quando l’ho fatto sono arrivate le occasioni giuste. Ho praticato il karate per 11 anni e ho imparato il senso dell’attesa, oltre al rispetto e al dovere di farsi rispettare”.
“Ho parlato della mia depressione, dell’infanzia a San Patrignano, della dislessia. Di quando Francesco (Montanari, il marito) ha affittato un mago per stupirmi al primo appuntamento ma si è ubriacato per l’emozione e il mago, che era sobrio, ci ha provato con me. Di quando per due volte mi ha lasciata. Del fatto che siamo andati in analisi perché è dura vivere con un uomo che fa l’attore, un giorno è felice e un giorno un “assassino”. Ma è l’uomo della mia vita”.
“I cartoni animati di Disney sono fondamentali. Ho passato la mia adolescenza con i manga, che invece ti insegnano a soffrire. Disney mi hanno insegnato a non mollare. Il Re Leone ci insegna a non dimenticare che siamo il frutto delle esperienze che abbiamo vissuto. Topolino mi ha aiutata a comprendere che siamo tutti diversi”.
“Ema Stockholma ed io ci siamo conosciute in discoteca. Lei, dj, stava suonando. C’è stato un conoscersi, un annusarsi, giorno dopo giorno”.
Tv. “Ho amato Corrado, Renzo Arbore. Ma anche Gino Bramieri, Mike Bongiorno e Raffaella Carrà. Mara Venier l’ho studiata all’università. Facevo Pubblicità, Comunicazione e Cinematografia. Mi piace il suo modo di condurre, fare salotto. È una grande professionista e una grande donna. Antonella Clerici ti fa sentire in famiglia”.
