Milva, addio alla Rossa

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(repubblica.it)

È morta Milva, la “Rossa” della canzone d’autore. Cantante e attrice, aveva 81 anni. Sofisticata interprete prediletta da autori, registi e compositori come Strehler e Piazzolla, Battiato e Vangelis, Berio e Morricone, si è divisa tra musica e teatro. Nel 2010 aveva abbandonato le scene.

Addio a Milva, una delle più grandi interpreti della canzone italiana. L’artista, vero nome Maria Ilva Biolcati, aveva 81 anni ed era soprannominata la ‘Pantera di Goro’, dalla città natale in provincia di Ferrara, o semplicemente ‘Milva la Rossa’, per il colore di capelli che è diventato anche il titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci. In oltre 50 anni carriera è passata per generi musicali molto distanti fra loro grazie a una capacità e un talento interpretativo unico. La sua statura artistica è testimoniata dal successo ottenuto oltre che in Italia, anche in Germania, dove ha partecipato spesso a eventi musicali sui principali canali televisivi, ma ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica. Ha venduto oltre 80 milioni di dischi ed è l’artista italiana con il maggior numero di album realizzati: 173 tra album in studio, album live e raccolte.

(ilfattoquotidiano.it)

È morta Milva, se ne è andata a 82 anni la “rossa” della canzone italiana. Un’artista a tutto tondo dalla voce inconfondibile.  Una vita sofferta e complessa quella di Milva. Cantante, attrice, interprete donna dell’impegno su un palco teatrale, tra le strofe di un tango o di un’opera lirica, di un verso poetico o di una melodia pop, una “rossa” simbolica e autentica del Novecento che va a spegnersi anche nella memoria di chi c’era.

(liberoquotidiano.it)

Milva, lo strazio di Iva Zanicchi: “Quel gesto quando ero ricoverata per Covid, non me lo dimenticherò mai”

“Sono davvero molto addolorata. Quando stavo malissimo in ospedale per il Covid, nel novembre scorso  lei mi ha mandato dei messaggi bellissimi che non dimenticherò mai. Va via una persona che ho ritenuto amica, una delle poche nell’ambiente musicale”.

(corrieredellosport.it)

Milva è morta, la Pantera di Goro era malata da tempo. Lutto nel mondo della musica: a 81 anni è scomparsa Maria Ilva Biolcati, costretta a ritirarsi dalle scene nel 2010.

Dario Franceschini, Ministro della Cultura: “Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro”.

(ilsussidiario.net)

Nel 2010 aveva detto addio alle scene con una lunga lettera pubblicata sul suo sito ufficiale. “Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato”, scriveva la cantante.

(ilmessaggero.it)

Morta Milva, aveva 82 anni: star della musica italiana, per tutti era la “Pantera di Goro”.

Mattarella: “Con Milva scompare una protagonista della musica italiana, una interprete colta, sensibile e versatile,  molto apprezzata in Italia e all’estero. Esprimo sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia”.

(vanityfair.it)

Milva, il cordoglio per la scomparsa della “Pantera di Goro”. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Pippo Baudo i messaggi di cordoglio per la scomparsa dell’artista italiana.

Ornella Vanoni: “Milva se ne è andata, la notizia mi ha colpita profondamente. L’ultima volta che l’ho chiamata non mi parlava ma mi faceva vedere che sfogliava il mio album. Due giorni fa sembrava fosse ancora normale, se normale era la vita che faceva. Una donna che ha avuto tutto, bellezza, talento, una voce meravigliosa ed una carriera straordinaria. Penso ad Edith la sua assistente che le ha dedicato la vita”.

Gianni Morandi: “Tutto il mondo del Teatro e della Musica italiana piange una grande artista. Ciao Rossa!”.

(milanotoday.it)

“Con grande tristezza Milano dice addio a Milva, artista di straordinario talento e personalità che ha saputo interpretare nel corso della sua lunga carriera musicale epoche culturali diverse con uno stile irripetibile – ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – Con la sua voce potente e trascinante, il suo essere diva del palcoscenico ha conquistato i teatri del mondo offrendo al pubblico emozioni e unicità. Milano è grata a Milva che, emiliana di nascita, aveva scelto di vivere qui facendo del Teatro Strehler il suo teatro e dei milanesi il suo pubblico più affezionato. Ciao Milva, non ti dimenticheremo”.

(ilgiorno.it)

Il direttore Claudio Longhi: “Ci ha lasciato Milva, uno strappo doloroso per il Piccolo Teatro di Milano e per la sua memoria. La sua voce indimenticabile, inconfondibile, luminosa e incisiva come il soprannome che indossava con eleganza, ha tracciato un capitolo importante della storia della musica e del teatro italiano, colorandolo del rosso della sua chioma e della sua incandescente personalità”.

(marieclaire.com)

Addio a Milva, la diva che ricorderemo per sempre

Milva è stata un “animale da palco”, una star per talento e per vocazione, una che con i suoi successi ha scritto un lungo capitolo della storia della canzone italiana. Milva i successi più significativi li ha ottenuti proprio tra gli anni 60 e gli 80, dopo un esordio da ragazzina. Il suo nome all’anagrafe è Maria Ilva Biolcati, ma all’inizio della carriera, quando si esibiva in alcuni locali notturni ferraresi e bolognesi, si faceva chiamare Sabrina. Milva è un soprannome che arriverà qualche tempo dopo, una volta vinto il concorso per voci nuovi indetto dalla Rai nel 1959.

Debuttò nel 1961 a Sanremo, giungendo terza al Festival con il brano Il mare nel cassetto. E’ ospite fissa per 10 edizioni di fila. Vince un titolo di cantante dell’anno, debutta al cinema. Nel 1961 Milva e Maurizio Corgnati diventano marito e moglie. Si separeranno nel 1969, dopo che nel 1963 è nata la figlia Martina.

Milva, anni 70: si concentra sulla sua vocazione teatrale. Straordinario il successo del 1973 dell’Opera da tre soldi di Bertold Brecht eseguita da Strehler, in cui la pantera di Goro è un’eccezionale Jenny delle Spelonche, accanto a Domenico Modugno nelle vesti di Mackie Messer. Si guadagna il soprannome la Rossa per i suoi capelli, ma anche per la fede politica di sinistra ostentata con orgoglio. Passione politica che la porta ad avvicinarsi a diversi autori impegnati come il greco Mikis Theodorakis, Enzo Jannacci o Franco Battiato. Nel 1979 perde tragicamente il suo nuovo compagno, Mario Piave, trovato crivellato di colpi in auto, vicino Ostia, ma con il quale era sul punto di separarsi.

Milva, anni 80: dalla collaborazione con Franco Battiato, all’inizio degli anni 80 nasce un’altra celebre canzone, Alexander Platz. Nel 1982 Milva trionfa a teatro con La vera storia, opera di Luciano Berio messa in scena alla Scala di Milano, e spopola in Germania, Francia e Spagna con le sue esibizioni.

Milva, discografia: 62 album in studio, 64 raccolte, 14 album live. Enorme la sua popolarità in Germania in tutta Europa, ma anche in Giappone e in Sudamerica.

Nel 1990, tornata a Sanremo con Sono felice. Ci ha riprovato tre anni dopo con Uomini addosso, non riesce però ad approdare in finale. Nel 2007 si piazza tra i primi con The Show Must Go On, scritta da Giorgio Faletti.

2007: problemi di salute provocati dallo shock per una rapina subita in casa le provocano un malore che la costringe all’ospedale. 2010 è l’anno del ritiro ufficiale di Milva. La stanchezza l’ha indotta a dire basta, a ritenersi soddisfatta dopo aver ottenuto la Legione d’Onore in Francia, il titolo di commendatrice in Italia e il cavalierato della Repubblica Tedesca.

(lastampa.it)

Milva e i suoi amori tormentati. Da Maurizio Corgnati a Luigi Pistilli, l’enorme fascino  della diva è andato  di pari passo con sua tragica vita sentimentale.

Maurizio Corgnati, il suo Pigmalione “che non ho saputo amare abbastanza, che ho fatto tanto soffrire”. Si incontrano   negli studi Rai di Torino, lei è una ragazzina scalza con i capelli   rossi, lui  un intellettuale   22 anni più vecchio:  si sposano nel 1961 e nel 1963 nasce la figlia Martina. Nel frattempo Milva diventa una stella.

Nel 1969 si innamora di Domenico Serughetti, in arte Mario Piave.  Lascia immediatamente Corgnati:  “Se ne andò una notte e si portò via anche la nostra bambina” dirà poi  lui.  Un grande amore di cui poi Milva si pentirà:  “Ebbero ragione a criticarmi. È stata la più grande cavolata della mia vita. Ero giovane, avevo 28 anni, fui attratta da un mio coetaneo”. La storia dura solo quattro anni, tra  litigi   continui  e i tentativi di suicidio di lui. Nel 1979  Mario Piave viene trovato morto, ucciso da 5 colpi di pistola, nella sua auto alle  porte di Roma. Una fine rimasta  avvolta nel mistero..

Nei primi anni ’70 l’incontro con il filosofo Massimo Gallerani. Il rapporto dura 15 anni. Nel 1989 lui la lascia per una donna più giovane. “Un lutto,  una morte, la scomparsa di una persona cara” commenterà Milva che cade in una profonda depressione.

Sul palcoscenico, uniti dal comune amore per Bertold Brecht, incontra l’attore Luigi Pistilli. Anche questa storia però è destinata a non finire bene. Forse anche per colpa del lavoro, che ha una battuta d’arresto con una sfortunata rappresentazione di “Tosca”.  Nel 1996  Pistilli rilascia un’intervista a “Oggi”: “Milva non ama gli uomini, lei li mastica, le fanno comodo”. Un mese dopo   si suicida, impiccandosi nella sua casa di via Mozart a Milano.  Lasciando un biglietto: “Ho sbagliato tutto, scusa per l’articolo su Oggi. È infame”. Quando lo viene a sapere Milva è in camerino, pronta per l’ultima rappresentazione di “Tosca”:  la sua reazione è un urlo disperato.

(ilfoglio.it)

Addio Milva, “rossa”, mondina. Aveva iniziato nelle balere, il sodalizio con Jannacci, la fede politica rivendicata, e poi Brecht, Strehler. La sola a essere colta e nello stesso tempo popolare.

“Salutiamo con dolore Milva, grande artista e antifascista”, è stato il commiato dell’Anpi.

Tra le collaborazione: Battiato e Jannacci; Don Backy, con cui ebbe un terzo posto a Sanremo; Luciano Berio per il quale fece il Primo cantastorie in “La vera storia” su libretto di Italo Calvino;  Astor Piazzolla,  che le dedicò l’opera da lei interpretata “Maria de Buenos Aires”; Ennio Morricone, che pure le dedicò un intero lp; Francis Lai , Mikīs Theodōrakīs, il giapponese Shinji Tanimura.

(avvenire.it)

E’ morta Milva, storica voce della canzone italiana

(ilsecoloxix.it)

È morta Milva, la “rossa” della musica italiana. Aveva 81 anni. Cantò e recitò in nove lingue, interpretò Brecht in tedesco.

È morta Milva, storica voce della musica italiana e grande attrice. Ilvia Maria Biolcati si è spenta a 81 anni nella sua casa di via Serbelloni, in pieno centro a Milano. Viveva con la segretaria Edith e la figlia, Martina Corgnati, critica d’arte. La “rossa”, così veniva chiamata per la sua fiammante chioma, era malata da tempo.

(ladige.it)

Addio a Milva, la celebre “Rossa” della canzone italiana si è spenta a 81 anni. Protagonista di una brillante carriera internazionale tra teatro e musica, indimenticabili le sue interpretazioni di Brecht e le canzoni dal pathos straordinario, come “Alexander Platz”, frutto della collaborazione con Battiato.

(allmusicitalia.it)

L’ultimo saluto dei colleghi alla Pantera di Goro, da Vasco Rossi a Ornella Vanoni, da Laura Pausini a Enrico Ruggeri

Vasco Rossi: “Grande Milva… la rossa. Grazie di tutto!”

Laura Pausini: “Ti ho sempre amata e continuerò a farlo. Riposa in pace ma non smettere di cantare mai”.

Gianna Nannini: “Il teatro nella voce, ciao Milva e grazie a te, anche per me oltre la canzone ci sono sempre Kurt Weill e Bertolt Brecht. E non mi dimentico il tuo “Ragazzo dell’Europa” fatto a modo tuo, sono onorata”.

Iva Zanicchi: “Aveva una presenza scenica unica ma è stata ingiustamente dimenticata. Meritava molto di più”.

Claudio Baglioni: “È stata un’interprete straordinaria e unica. La sua voce ha dato forma e volo a musiche e parole, le più diverse, tra teatro e canzone, con una passione e una bravura assolute”.

Roby Facchinetti: “Cara Milva, questo è un giorno veramente triste per la nostra grande musica italiana. Io e te abbiamo lavorato artisticamente insieme ed è stato per me un grande onore. Non dimenticherò mai il tuo Festival di Sanremo del 1993, con il brano mio e di Valerio Negrini: “Uomini addosso”, (arrangiamenti di Fio Zanotti), che grazie a te è diventato un altro tuo autentico successo in vari paesi europei”.

La rappresentante di lista: “Una delle più grandi donne della musica italiana. Eterna ispirazione”.

Enrico Ruggeri: “Mi porto dentro questo momento, onorato per aver cantato con lei. Intelligenza, classe, passione, cultura, carisma. E una meravigliosa canzone di Giorgio Faletti”.

Giorgia: “Ciao Milva nostra”.

Grazia Di Michele: “Quanto ci hai insegnato, quante porte ci hai aperto, quante strade nuove ci hai fatto percorrere. Ti osservavo da lontano e da vicino, schiva ed elegante, sembrava che arrivassi da un altro pianeta. Magari adesso sei tornata a casa. Grazie per tua arte e il tuo coraggio”.

Ron: “Grande artista! Diva di altri tempi, bellissima, voce straordinaria. Ho avuto l’onore di conoscerla e scrivere per lei, una canzone che portò a Sanremo nel 1990, si chiamava “Sono felice”, grande interpretazione! Ha saputo spostarsi al teatro con grande impegno e umiltà. Mi rattrista molto la sua scomparsa. Un vero talento”.

Dodi Battaglia: “Ci ha purtroppo lasciati Milva, una grande signora della musica. Persona di grande garbo e stile, la ricorderò sempre con ammirazione e affetto per i bei momenti trascorsi insieme nel 1990 in occasione di Sanremo in the world”.

Syria: “Buon viaggio immensa Milva. Unica, discreta a tratti surreale, icona con una voce unica”.

Francesco Renga: “…quel travolgente coraggio della voce!”.

Rettore: “Tutto ha una scadenza, a presto Milva. Ora hai un teatro pieno di applausi e di delicatezza”.

Silvia Mezzanotte: “Poche settimane fa ti ho celebrata in un teatro vuoto. Ho cantato Preludio para el ano 3001. Un brano che tu scrivesti con Astor Piazzolla e, in italiano, si intitolava Rinascerò. Non so se tu rinascerai. So che sarai con me e cercherò di continuare a raccontarti con la passione che hai trasmesso a me”.

Cristiano Malgioglio: “Sono troppo triste per esprimere il mio dolore, per la perdita di Milva, un’amica, la più grande artista che il nostro paese abbia mai avuto”.

Antonella Clerici: “Ciao Milva, splendida rossa”.

Simona Ventura: “Se ne va una delle più grandi, e geniali, artiste del nostro paese”.

Note dal Passato: Milva

“A 7 anni a Goro insistevano con mia madre di farmi cantare, e lei minimizzava. E invece vinsi concorsi, venne Sanremo, mi incollarono alle canzonette. Io però amo tutta la musica popolare, dal blues al tango”.

Sanremo. “Ho vinto terzi e secondi premi. Ad esempio nel 62 con “Tango italiano”: ero in coppia con Sergio Bruni”.

Milva ragazza. “Ero gracile. Conservo la curiosità e l’amore per il disegno. Creavo vestiti che mia madre, sarta, realizzava, ma era severa, piena di domande dentro, cui non sapeva rispondere, per mancanza di cultura, e trasmetteva la sua ansia a me e Luciana, mia sorella. Ce la portiamo addosso ancora”.

Gli italiani le hanno voluto bene per “La filanda”. “Se avessi fatto solo canzoncine mi sarei stufata. In anni di carriera non ho rinunciato a nulla e ritrovo la popolarità ogni volta sul palco”.

Capitolo uomini. “Ero bambina quando sposai Maurizio (Corgnati, il doppio dell’età di lei), marito-padre. La passione la conobbi dopo. Mi buttai a capofitto. Sbagliai altre volte nell’illusione che l’amore di un uomo sia così importante”.

Quando è sola la sera in un albergo lussuoso dopo gli applausi, è felice? “Sì. Sarebbe bello condividere, ma c’è la gioia di avercela fatta. Grazie a incontri con uomini straordinari come Strehler che plasmò la mia forza in scena. E con lui scoprii Brecht”.

“Mi piace Sting, degli italiani Fiorella Mannoia. Le attrici che amo di più: Kidman. Monroe. Le italiane Mazzantini, Ferrari, Capua. Gli attori: Marlon Brando. E Gian Maria Volonté. Il film di Zinnemann, “Uomini”, con Brando. Anche l’accoppiata Bellocchio/Castellitto. Il libro: i tre di Elsa Morante. Il colore: nero, ma scelgo il rosso Valentino: è forza, sensualità. L’uomo politico: Berlinguer. Popolare e elegante”.

“Ho ricordi del passato storico del partito comunista e di Berlinguer. Io ho avuto dalla vita e dalla natura delle doti interessanti in regalo, la possibilità di esprimermi con Strehler, Luciano Berio, Piazzolla e mi appartengono molti generi teatrali, se avessi avuto anche il sentore dell’essere brava a scrivere sarei stata molto dura nei confronti di personaggi allucinanti. Ho un bel ricordo di Enrico, non l’ho conosciuto personalmente”.

“Ho iniziato a leggere spinta da mio marito e ad ascoltare musica americana, Ella Fitzgerlad e soprattutto la musica nera dei grandi cantanti gospel. In quel periodo, nel 1965 partecipavo a una trasmissione “Milva Club” con Corgnati come regista ed io cantavo Mahalia Jackson. Ora ascoltando Bocelli che canta Padre Nostro, ho pensato alla mia versione straordinaria del brano, dove sono truccata da nera. Io ho avuto sempre tante idee, avrei voluto fare “Black Brown and Beige” di Duke Ellington, una suite”.

“In Germania ho lavorato trent’anni consecutivi, realizzando trenta cd, molti dei quali di platino, che solo pochissimi conoscono. Il Presidente della Repubblica in Germania mi ha dato un’onorificenza molto importante, dichiarando che io sono stata la più grande interprete brechtiana”.

Musica tradizional-popolare italiana. “Sono stata una delle prime a farla, ma molto intelligentemente, perché avevo un marito colto e perché l’abbiamo fatto con un grande musicista Carpi, che viveva a Roma e che aveva lavorato con Strehler e con Gino Negri. Inoltre ho fatto all’inizio degli anni 60 le canzoni da cortile, o canzoni da tabarin, che aveva voluto mio marito, brani di musica popolare”.

“Ho sempre amato scrivere e forse mi sarei interessata di scrittura. Il mio scrittore preferito: Philip Roth, ho letto sette libri consecutivamente. Ho amato una scrittrice italiana, romana, Elsa Morante, grande amica di Pasolini, morta pazza, così come Virginia Wolf, scrittrice inglese di libri straordinari. Elsa Morante aveva una testa straordinaria per scrivere, ma allo stesso tempo, un comportamento molto strano nella vita. Mi sarebbe piaciuto molto insegnare, studiare la geografia e di aver avuto la possibilità di studiare, ma sono nata in un paese, dove non si poteva frequentare neanche la quinta elementare. Da bambina fui mandata in un collegio a Goro. Nel 1945 facevo la prima elementare. L’ultimo che è stato vicino al popolo è stato Berlinguer e Pertini”.

“Sanremo è diventato uno spettacolo televisivo. Le bellissime canzoni sono state quelle che sono diventate grandi successi nel mondo, ad esempio, Modugno, che diede una scossa a quella che era la canzonetta delle mamme e delle papere. I più grandi autori italiani non hanno mai voluto scrivere per me, solo gli stranieri come Vangelis, o i grandi tedeschi, che non sono conosciuti fuori dalla Germania. Ho amato moltissimo tutti i grandi cantautori”.

“Ho molta stima di tanti e soprattutto dei neri, come Ray Charles che canta Yesterday o Eleanore Rigby, a mio giudizio molto meglio dei Beatles”.

 

 

 

 

 

 

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