Olimpiadi Tokyo 2020 – I campioni italiani

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Vanessa Ferrari (argento, ginnastica, specialità corpo libero)

“Ho desiderato tanto la medaglia olimpica.  Mi piacerebbe dare l’esempio nel credere nei propri sogni, nonostante le tante difficoltà. Finalmente anche nella ginnastica l’età si sta alzando. È bello vedere ginnaste più mature”.

“Sono molto autocritica e cerco sempre di migliorarmi per raggiungere il massimo. Non mi accontento di partecipare o di un risultato che non sia all’altezza delle aspettative che mi sono preposta”.

“Il mio corpo è il mio strumento per vincere le sfide che mi pongo. Sicuramente l’ho sottoposto a forte stress, l’ho usurato, si è rotto più volte. Però non mi sento in debito”.

“Ho iniziato a fare ginnastica dopo aver visto in tv una ginnasta eseguire un esercizio alla trave. Ho detto a mia mamma che avrei voluto fare ginnastica. E’ stato amore a prima vista”.

“La ginnastica è uno sport complicato, gli allenamenti sono intensi. Dal 2009 faccio parte dell’Esercito Italiano che mi supporta e mi sostiene negli allenamenti e nell’attività sportiva”.

Ruggero Tita, Caterina Marianna Banti (oro, vela, Nacra 17)

“Abbiamo lavorato sulla barca per avere le appendici più veloci possibili, abbiamo lavorato tantissimo sulla parte atletica. Il vero segreto è stato il lavoro in allenamento e l’attenzione maniacale ai dettagli. Un punto importante del nostro equipaggio è la fiducia reciproca. Siamo diversi ma ci completiamo molto. Siamo entrambi piuttosto razionali nella gestione della pressione”.

“La vita di un velista è piena di rinunce. Sacrifici enormi per prepararsi bene. Significa potere vedere poco la famiglia, la propria ragazza, trascurare magari gli studi”.

Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan (oro, ciclismo su pista, inseguimento)

“Questa medaglia d’oro è una grande gioia. Avevamo preparato la vittoria olimpica con tanta attenzione, nei minimi dettagli”.

Gregorio Paltrinieri (bronzo, nuoto, 10 km di fondo)

“È stato il massimo che potessi fare. Ho lasciato Tokyo con due medaglie e posso ritenermi soddisfatto. Sono contento di essere arrivato sul podio. Ho combattuto fino in fondo”.

Manfredi Rizza (argento, canoa, K1 200)

“Sono convinto che il movimento della canoa azzurra valga tanto. Spero che la mia medaglia serva ad avvicinare altri ragazze e ragazzi allo sport”.

Massimo Stano (oro, atletica, 20 km marcia)

“È stata una gara dura. Negli ultimi mesi mi ripetevo di essere il più forte. Ho lavorato molto mentalmente”.

“Non esistono rinunce ma solo scelte, e la mia è quella di vivere la mia vita: la mia vita è la marcia”.

“Lo sport è importante perché può farti vivere grandi emozioni e conoscere persone speciali”.

Elia Viviani (bronzo, ciclismo su pista, Omnium)

“L’omnium è una specialità completa, richiede allenamenti specifici. Servono resistenza, agilità. La palestra è stata importante per poter andare forte in pista. Poi giornate intere tra velodromo, strada e palestra, doppie sedute, a volte triple, di allenamento giornaliero”.

“Quando sono in bici penso a spingere sui pedali, ma una volta sceso penso a cosa potrei fare per migliorarmi: la bici, le ruote, il casco, il vestiario, le scarpe. Osservo gli altri atleti”.

“Tranne pochi giorni all’anno, il ciclismo occupa gran parte della mia vita. E’ prima di tutto una passione. E’ diventato un lavoro da circa 8 anni, ma lo sento tale solo quando firmo i contratti. Sono fortunato, non è da tutti conciliare la propria passione con il lavoro”.

“Ho scoperto il ciclismo nell’estate del 1997, seguendo gli allenamenti di un mio compagno di classe. All’epoca praticavo calcio, nuoto, tennis, pattinaggio e sci. Mi sono innamorato di questo sport nel 1998, quando Marco Pantani ha vinto il Giro d’Italia e il Tour de France. Tra i miei idoli c’erano Mario Cipollini, Tom Boonen, Alessandro Petacchi”.

Viviana Bottaro (bronzo, karate, specialità kata)

“E’ stata una grande soddisfazione vincere in Giappone, la terra che ha inventato il karate, contro un’avversaria di origine nipponiche”.

Antonella Palmisano (oro, atletica, marcia 20 km)

“Sono molto contenta del risultato ottenuto. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato la forza in questi anni. E’ un periodo magico per l’Italia. Dedico questa medaglia alla mia famiglia, a Mottola e alla Puglia”.

Luigi Busà (oro, karate)

“Mi sono avvicinato al karate grazie a mio papà e alla mia famiglia. Mio padre è stato il mio maestro, mi ha trasmesso l’energia e la voglia di vincere, di arrivare, di non mollare mai e di accettare i momenti di sconforto. Adesso sono a Roma, al Centro Sportivo Carabinieri. Nella mia famiglia (siamo quattro figli (tre sorelle ed io). Stavamo sempre in palestra. Per me è iniziato tutto come un gioco: tatami, sacco, capovolte e capriole”.

Patta, Jacobs, Desalu, Tortu (oro, atletica, staffetta 4×100)

“Nel momento in cui siamo entrati in pista, per la finale, sapevamo che avremmo potuto fare qualcosa di grande. E’ un miracolo essere riusciti a fare tutto questo. Un oro olimpico è il coronamento di una carriera”.

Abraham Conyedo (bronzo, lotta libera)

“Questa medaglia significa tutto per me, è la mia vita, ciò per cui ho lavorato negli ultimi cinque anni”.

Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean, Martina Santandrea (bronzo, ginnastica ritmica)

“In questa medaglia ci sono tutte le lacrime che abbiamo versato. Abbiamo vissuto emozioni stupende, che non si possono descrivere”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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