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Sanremo 2023 – gIANMARIA, “La città che odi”

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“Alle elementari, scrivevo poesie, testi e prose. Partecipavo a concorsi di poesia in una parrocchia di Vicenza. Poi ho iniziato ad ascoltare la musica. A 13 anni ho registrato la mia prima canzone, e ho comprato un microfono per iniziare a produrmi da solo. Ho sempre lavorato da autodidatta fino a 16 anni. La mia musica unisce il mainstream, l’urban e il cantautorato italiano”.

“Mi piacerebbe collaborare con Vasco Rossi, Blanco e Madame”.

“Ascolto il rock e il punk degli anni Settanta, Clash, Bright Eyes, il rap, il neo soul di Frank Ocean, Lucio Battisti, Rino Gaetano, Franco Battiato”.

“Mi piacciono i film d’autore. Ho provato a scrivere delle sceneggiature. Vorrei farne un libro”.

“Il silenzio può essere molto importante. Ha volte viene visto come una cosa imbarazzante da interrompere. Io lo vedo come una condizione interessante, capace di offrirmi degli spunti di riflessione. Il silenzio è una spinta per rinascere, per dare il meglio di sé, per valorizzarci al meglio”.

“Il pubblico è importantissimo. Mi piace pensare di parlare per tutti i giovani che mi ascoltano, che li auto ad analizzarsi autonomamente, che prendano le mie parole e le facciano loro”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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