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Sanremo 2023 – Madame, “Il bene nel male”

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“Sono una persona che scava in profondità nelle cose finché non le capisce, determinata a darsi delle risposte. La leggerezza è uno stato di pace e di quiete dove il mio cervello non ragiona più di quello che dovrebbe. È una dimensione in cui sono contenta e a posto e non mi serve altro”.

“Per il look ho vissuto il periodo dark, periodo skater, quello elegante. Oggi ho un armadio abbastanza coerente, mi piace matchare capi molto eleganti e di lusso con capi sportivi”.

“Sono cresciuta ascoltando le canzoni di Fabrizio De André. Nella mia vita ho ricevuto più risposte dai semplici, dagli ignoranti, da chi non ha niente da perdere che dai grandi scienziati e filosofi”.

“Ho sempre creduto che l’insegnamento sia il lavoro di maggiore responsabilità. Ci deva essere umiltà. Una persona deve essere da una parte nuda e dall’altra avere il senso del bene per gli altri. È un lavoro che, se fatto bene, con passione, diventa un fattore fondamentale per la società, per la cultura e la natura umana. La parola è solo il mezzo principale attraverso il quale si insegna”.

“In concerto mi sento come se fossi su una cattedra e c’è qualcuno davanti a me che mi vuole ascoltare. Devo tutto quello che ho, le emozioni. Nel momento in cui sono Madame sono una sorta di mezzo attraverso cui succedono le cose”.

“Ho vari ricordi di me da bambina. Ero come sono adesso, con una personalità molto variegata. Alternavo momenti di grande eccentricità, gioia ed entusiasmo, a momenti di timidezza, chiusura, nervosismo. Ero una bambina molto emotiva, incisiva in ogni minimo dettaglio. Quando ero felice lo ero totalmente, e quando ero triste lo ero profondamente. Sempre alla ricerca di emozioni totalizzanti. Crescendo sono sempre stata allergica agli obblighi e ai doveri. Nessuno mi deve dire che cosa fare, se una cosa è importante prima o poi lo capirò”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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