Idoli. “Ho avuto due idoli. Michael Jordan nello sport e nel mondo Papa Woijtyla”.
Fede religiosa. “Mi parlò di Medjugorje il nostro parroco di Genova, della Samp. Lui andava in pellegrinaggio già negli anni ’80. Io, prima di andare, mi è apparsa in sogno, una cosa stranissima. La fede mi ha aiutato nei momenti un po’ difficili della mia vita, e mi aiuta anche adesso. Quando vado a messa mi sento meglio”.
Calcio. “L’Italia è tornata a essere una Nazionale importante, e questa è una bella cosa. Negli ultimi anni abbiamo lavorato bene, ma dobbiamo ancora migliorare. Per andare avanti in una competizione come l’Europeo bisogna che tante componenti si incastrino nel modo giusto. Giochiamo un buon calcio, di stile europeo. La cosa più positiva è che siamo una squadra giovane con margini di miglioramento”.
“Facendo il commissario tecnico si ha più tempo, non si va in campo tutti i giorni, ma il lavoro è ugualmente impegnativo. Si guardano molte partite, si fanno tante riunioni. Negli ultimi anni ho avuto molte occasioni per viaggiare. Tra le mie passioni c’è il mare”.
“L’importante per un calciatore è che dimostri qualcosa di diverso, qualcosa che possa farlo giocare in Nazionale. La Nazionale è fatta per 30, 40 giocatori al massimo, i migliori. Se ci sono tecnica e fisico insieme è meglio, perché a volte le partite si decidono con un calcio piazzato, un calcio d’angolo. Ma il calcio si gioca con i piedi, prima di tutto è importante avere quelli”.