La musica da leggere: Fabio Frizzi – Backstage di un compositore

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(sardegnareporter.it)

Il libro è un viaggio attraverso la lunga carriera di Frizzi, iniziata da giovanissimo con l’amore per la magica chitarra di Andrés Segovia per approdare alla composizione della musica da film. Sua la colonna sonora di Fantozzi e di Febbre da cavallo, e di film di registi come Bava, Vanzina, Steno, Corbucci, Salce, Fulci. Quentin Tarantino ha inserito in Kill Bill un suo brano tratto da Sette note in nero.

(colonnesonore.net)

Un libro biografico che può allietare chi è un cultore della musica per film e chi è curioso di apprendere i segreti e i dietro le quinte di un passato denso di vitalità cine-televisivo-musicale culturale e sociale.

(ilcoloredeilibri.blogspot.com)

Autobiografia musicale, appassionata e sincera, che ci conduce nel magico mondo della moviola, raccontandoci come nascono i temi musicali dei film. Prefazione di Vincenzo Mollica: “Ogni musicista quando compone e quando suona ha una missione principale: regalare emozioni, fare battere il cuore in sintonia con un sentimento frutto autentico dell’avventura umana. Questo percorso non prevede trucchi o inganni ma ha bisogno solo di una limpida sincerità che è la vera essenza di ogni opera d’arte che merita di essere vissuta”.

(culturalismi.com)

Il Maestro Fabio Frizzi decide di aprire le porte del suo “io” per raccontarci la bellezza del suo lavoro ed il fascino di cui lui stesso è ancora vittima dopo oltre 50 anni di carriera. Protagonista, ma non assoluto, del volume è Lucio Fulci, cineasta romano, figura che più di tutte ha contribuito a lanciare il Maestro nell’Olimpo degli autori musicali. Fabio ha composto per il cinema, per il teatro, per la televisione ed è stato anche giornalista di settore.

Parole & Musica: Fabio Frizzi

“La musica in un film conta molto, deve amplificare il senso della scena, aiutare lo spettatore a calarsi nella realtà del racconto”.

“La passione per la musica del 700, è uno dei fondamenti profondi della mia estetica, come l’amore profondo per Johan Sebastian Bach”.

“Il trio Bixio-Frizzi-Tempera oltre a diventare un gruppo creativo iperimpegnato in una certa fetta della produzione cinematografica, ha rappresentato per me la migliore incubatrice artistica, mi ha permesso di crescere musicalmente e tecnicamente”.

“Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti registi italiani che hanno dato molto al nostro cinema, fra questi penso a Luciano Salce, Steno, Bruno e Sergio Corbucci, solo per citarne alcuni”.

“Fantozzi è stato uno dei lavori più importanti della mia vita, mi ha fatto capire che il mio grande sogno, scrivere musica per il Cinema, poteva diventare la mia professione. Grazie al successo del film e della colonna sonora mi arrivarono i primi consistenti diritti d’autore. Oltre alla simpatia e genialità surreale di Paolo Villaggio, essere a contatto con personaggi del calibro di Luciano Salce e degli sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi mi metteva in una situazione divertente ed elettrizzante”.

“Tra gli autori internazionali che mi hanno appassionato con le loro musiche ci sono  Vangelis con “Blade Runner”, James Newton Howard collaboratore di Elton John  di Crosby-Stills & Nash,  Alan Silvestri (Forrest Gump), Danny Elfman”.

“Negli Stati Uniti le mie musiche sono apprezzate. In particolare “Zombi 2”, “L’Aldilà”, “Paura”, “Sette note in nero”, “Gatto nel cervello”, le produzioni con Lamberto Bava, Sergio Martino, Umberto Lenzi”.

“Mi sono formato ascoltando di tutto, Frank Sinatra, Perry Como, Dean Martin, Platters, Elvis Presley, Beach Boys, Bob Dylan, Doors, Pete Seeger, Joan Baez, James Taylor, Chicago, Toto  e molti altri”.

“Ho dedicato il libro a mio fratello Fabrizio. Lui lo sento vicino in tante situazioni e in tante scelte”.

 

 

 

 

 

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