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Colle der fomento

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I Colle der fomento, in particolare per i romani under 30 appassionati di hip-hop hardcore, sono sempre stati parte del patrimonio e background culturale. I Colle Der Fomento si sono formati a Roma nel 1994, hanno realizzato tre album fondamentali (“Odio pieno”, “Scienza doppia H”, “Anima e ghiaccio”), hanno condiviso il palco con Fugees, Dj Kool Herc, De La Soul, Wu-Tang Clan, Busta Rhymes.

“Il mercato italiano è saturo di musica rap. Ma noi non siamo alla ricerca dei grandi numeri, non siamo una multinazionale, suoniamo perché ci piace. Siamo sempre stati un fuori dal mercato discografico ufficiale. Quando abbiamo cominciato a fare rap era pura incoscienza, follia. La nostra energia è sempre quella degli esordi. Abbiamo sempre voglia di divertirci sul palco. La dimensione live è quella più divertente del rap”.

“Abbiamo preso un po’ le distanze da altri rapper italiani che si sforzano a fare i super incastri con la citazione gratuita solo perché fa rima con quello detto prima. Se citiamo qualcosa è perché ha un senso, un significato”.

“La strada intesa come stile di vita, come vita quotidiana, per noi è stata ed è importante. Oggi la nuova strada, il posto dove succedono le cose, è il web”.

“A Roma, nei primi anni novanta, eravamo dei ragazzi in fissa per l’hip hop, e questo quando nessuno si filava questa cultura. Facevamo rap per il gusto di farlo, facevamo le nostre battaglie per affermarci nella scena. Poi sono arrivati altri ragazzi con la stessa nostra passione. Alcuni sono stati influenzati da noi. da noi. Abbiamo fatto da apripista per una parte “hardcore” della scena italiana”.

“Tra le nostre fonti di ispirazione ci sono Gabriella Ferri, Francesco De Gregori, Rino Gaetano, Franco Califano, Daniele Silvestri, Tiromancino, Alvaro Amici. Roma ce la portiamo dentro, c’è un po’ della nostra città in ogni nostro testo”.

“Nel rap sono un po’ tutti personaggi. Noi abbiamo sempre cercato di non esserlo. Crescendo abbiamo voluto raccontare le nostre fragilità, le sconfitte, la nostra vita”.

“Per i nostri testi, talvolta, ci siamo ispirati a Lucio Dalla, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Fabrizio De André, Vasco Rossi, Lucio Battisti, Alan Sorrenti”.

Solo amore (Colle der fomento)

(satisfiction.eu)
In queste quasi cinquecento pagine uscite non c’è soltanto la crescita di un genere musicale approdato in Italia con tante diffidenze. Non c’è soltanto la cronaca in controluce di tante sottoculture giovanili che sono ormai il nostro mainstream cultural musicale. Il Colle è passato dalle compagnie di ragazzi a piazzale Flaminio nella Roma dei primi anni Novanta, alla conquista degli spazi dove esibirsi, fino alla maturità di un genere che ha trasformato strutturalmente i linguaggi radiofonici nel nostro paese. Non ci sono soltanto le vicende del trio romano, raccontate dai protagonisti e intervistati da Fabio Piccolino.

Questo libro è soprattutto la storia di Simone Eleuteri e Massimiliano Piluzzi, due musicisti che si spogliano del proprio stage name. Di quanto riconoscano la fortuna di essere stati baciati dal talento, ma pure del sudore e della perseveranza con cui hanno coltivato il proprio mestiere. Quanto sia stata faticosa la strada della propria intransigenza artistica e culturale, quanti rifiuti e separazioni ha prodotto.

È proprio quando i protagonisti di questo libro si confrontano col fantasma della sconfitta (non soltanto artistica) che le pagine si infuocano e diventano più vere del vero. Questo ritratto d’umanità dolorosa e furente ha una profondità che inquieta quanto un pozzo. Gli autori del libro ci raccontano che non c’è tragico senza risata, o meglio, la musica è tanto più leggera quanto più si è riso delle etichette ideologiche preconfezionate che l’accompagnano, la tristezza è tanto più reale quando dopo ogni weekend si scende dal palco e c’è una settimana da occupare col lavoro, con gli affetti e le amicizie che vanno perché, per citare proprio il tormentone che dà il titolo al libro, è solo amore se amore sai dare.

(controluce.it)
Solo amore è il titolo della prima biografia ufficiale della storica formazione rap romana Colle der Fomento. Quasi 500 pagine firmate dal giornalista Fabio Piccolino con il contributo dei due membri fondatori della band Simone “Danno” Eleuteri e Massimiliano “Masito” Piluzzi. I Colle der Fomento sono una band di culto, uno di quei gruppi che hanno iniziato qualcosa quando intorno non c’era quasi niente. Persone che hanno assecondato la loro passione, messo in circolo le idee, sperimentato in territori nuovi. Sono tante le ragioni che hanno reso possibile questa storia, e questo libro cercherà di scoprirne le origini e raccontarne gli sviluppi attraverso le parole dei protagonisti.

(2duerighe.com)
La vera bellezza del libro non è tanto la successione cronologica degli avvenimenti o l’interessante disamina degli album raccontata dal Masito e dal Danno ma il mettersi completamente a nudo del trio. Scorrendo le pagine si capiscono tante scelte di mercato ed artistiche figlie di insicurezza, di problemi personali, di isolamento e di veri e propri spartiacque non solo musicali ma di vita per Massi e Simo. Non mancano gli aneddoti di vicende personali.

(rapteratura.it)
La storia di dischi mitizzati dal pubblico si intreccia con la più umana narrazione del vissuto degli artisti, che mettono a nudo tanto i dubbi quanto le speranze che nutrivano verso quella musica ancora troppo incompresa.

Dai raduni al piazzale Flaminio di Roma, punto di ritrovo della comitiva presto nota come Rome Zoo, fino alla maturazione dell’ultimo disco, passando per cambi di formazione del gruppo, momenti di crisi e impagabili soddisfazioni, i Colle riportano le loro esistenze con una spontaneità rara, sdoganando nuovamente l’idea del rapper come idolo.

Solo Amore produce un vivido ritratto della scena Hip Hop degli anni Novanta, illustrando le dinamiche e gli approcci con cui molti dei primi rapper italiani si sono avvicinati alla disciplina.

Ad arricchire le testimonianze dei due rapper contribuiscono gli interventi di artisti a loro vicinissimi (Ice One, Dj Baro, Kaos, Piotta e Dj Craim).

(ondarock.it)
“Solo amore” è un’opera che racconta una città, la nascita di una scena musicale. Ci troverete canzoni e persone che fanno i conti con il mondo di fuori e con i demoni dentro sé stessi.

(ghigliottina.info)
La nascita della cultura hip hop in Italia, i graffiti, la scena rap romana e i primi testi cantati in italiano, la mescolanza tra i vari generi musicali e le affinità con il punk e l’hardcore sono l’essenza di questo libro. Chi ha vissuto nella capitale negli anni Ottanta e Novanta ritroverà molte coordinate, dalla scena hip hop di Piazzale Flaminio al Circolo degli Artisti (quello dei tempi di via La Marmora all’Esquilino). In “Colle Der Fomento. Solo amore” si parla di coraggio, passione, sfacciataggine e tanta voglia di travalicare i confini culturali, artistici e geografici di un genere musicale che oggi è sulla bocca di tutti, in vetta delle classifiche musicali e macina soldi a palate, ma che trent’anni fa nel nostro paese era quasi sconosciuto.

 

 

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