Dario Salvatori (critico musicale) è l’autore di questa opera enciclopedica che questo anno compie 10 anni, e che racchiude 20 mila schede di altrettante canzoni. Nelle 1200 pagine del volume ampio spazio è riservato al repertorio italiano. Numerosi e interessanti sono i particolari. Per quanto riguarda gli artisti stranieri, troviamo: Bruce Springsteen, Bob Dylan, Beach Boys, Beatles, Rolling Stones, Stevie Wonder, Frank Zappa.
Parole & Musica: Dario Salvatori
“Quello degli anni sessanta è stato il momento che ha cambiato l’Italia. La musica faceva parte di questo fermento e ne è stata motivo di spinta e di grandi cambiamenti”.
“L’apparato industriale musicale si è sgretolato per motivi che poco hanno a che vedere con ‘l’artisticità’, ma molto con il marketing, con l’aspetto industriale. Le case discografiche si sono indebolite, i dischi sono crollati nelle vendite. Quello che io denuncio maggiormente è l’ignoranza musicale che è colpa delle radio che trasmettono molta robaccia”.
“Io non ritengo che un Ligabue o un Vasco Rossi possano essere personaggi di riferimento. Per ‘personaggio di riferimento‘ intendo qualcuno che possa entrare nella tua vita, qualcuno che tu possa mitizzare. Io ho un buon rapporto con il mito. Il mito ha salvato molte nostre vite. Il mito va coccolato, va riscaldato e va anche rinnovato. Io di miti sostenibili ne vedo pochi in questo momento”.
“La differenza tra l’ambiente inglese e quello italiano sta nel modo di vivere la musica. Conosco bene New York e Londra. Lì i giovani vivono la musica, la amano. Inoltre c’è un rapporto con i piccoli locali diverso da quello che abbiamo noi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti il discorso è più complesso. Negli Stati del sud ci sono delle stazioni radiofoniche che si occupano di una musica che le major non hanno mai preso in grande considerazione”.
“Il rock’n’roll non fu un fenomeno passeggero perché toccò gli aspetti sociali del mondo giovanile. Si capì che i ragazzi avevano una disponibilità economica, per il benessere che era arrivato e perché gli anni cinquanta furono un momento di grande ripartenza”.
“Sono stato fortunato perché ho iniziato a fare questa attività molto giovane e ho potuto ascoltare dal vivo delle legende come Louis Armstrong, Duke Ellington, i geni del ‘900, Joséphine Baker, Marlene Dietrich, Rolling Stones, Beatles, solo per citarne alcuni”.