La musica da leggere: The Heroin Diaries. Un anno nella vita di una rockstar allo sbando (Nikki Sixx, Ian Gittins)

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Con “The Heroin Diaries”  il leader dei Motley Crue si è messo a nudo, mostrando i tormenti personali che l’hanno afflitto durante il 1987. Ci sono momenti in cui viene a galla la disperazione, la follia di un uomo che ha fatto della decadenza, fisica e morale, il suo status di vita. Sixx si racconta giorno dopo giorno, a partire dal dicembre del 1986 fino al natale successivo, rinchiuso nell’abitazione e spesso dentro lo sgabuzzino, circondato dai suoi fantasmi, in costante lotta con sé stesso e il suo inferno personale.

“Girl Girls Girls”, album divenuto un successo mondiale, ha però risentito della sua scarsa lucidità. Rocambolesca la tournée, insieme ai Whitesnake e ai Guns N’Roses, che è seguita alla pubblicazione. I quattro Motley Crue ne hanno combinate di tutti i colori.

(metallus.it)

Frank Feranna in arte Nikki Sixx, bassista dei Motley Crue, è il protagonista di “The Heroin Diaries: Un anno nella vita di una rockstar allo sbando”, edizione del decennale della pubblicazione del libro, scritto in collaborazione con Ian Gittins, arricchito da oltre sessanta pagine di nuovi contenuti esclusivi, fotografie e una grafica che il New York Times ha definito “fra le più sconvolgenti mai viste su un libro”.

“The Heroin Diaries” nasce dalla volontà di Nikki di documentare la sua vita e i suoi stati d’animo scrivendo su dei diari, o anche pezzi di carta. Il racconto è crudo e brutale, e mostra uno spaccato sulla sua discesa verso la tossicodipendenza. La narrazione alle volte viene spezzata dagli interventi degli altri componenti della band, dai manager, produttori, fidanzate dell’epoca, parenti che offrono la loro versione dei fatti. Leggendo i suoi scritti si rimane da storie e aneddoti che lo hanno portato verso un declino fisico e mentale e anche alla morte per qualche minuto nelle stanze del Franklin Plaza. Da lì la voglia di  riappropriarsi della propria vita, tagliando i ponti con gli spacciatori e tutte le persone che potevano farlo ricadere nel baratro.

(zarabaza.it)

Edizione aggiornata degli Heroin Diaries di Nikki Sixx, con oltre sessanta pagine di contenuti nuovi, fotografie a colori e una grafica che il New York Times ha definito “fra le più sconvolgenti mai viste su un libro”. Il volume, tradotto in 22 paesi con oltre 2 milioni di copie vendute, è diventato il personale omaggio di Nikki Sixx alla lotta senza quartiere contro le droghe. Quando i Mötley Crüe erano all’apice del successo non c’era droga che Nikki non si sarebbe fatto. Il musicista ripercorre con la memoria quei giorni. Assieme a lui raccontano la propria versione dei fatti personaggi del calibro di Tommy Lee, Vince Neil, Mick Mars, Slash, Rick Nielsen, Bob Rock, vecchi manager, ex fidanzate e amici.

Parole & Musica: Nikki Sixx (Motley Crue)

“I miei eroi sono Keith Richards dei Rolling Stones, gli scrittori della Beat Generation, William S. Burroughs”.

“Quando ho incontrato per la prima volta l’eroina ero giovane e ingenuo. Non avevo visto il demone. Ho imparato che la droga è come i cerotti, non funzionano. Bisogna pulire la ferita. Ho affrontato tutto questo insieme al successo. Mi sento in colpa per aver spaventato la mia famiglia. E mi spiace pensare che quando la band ha raggiunto la fama internazionale in realtà ci stavamo autodistruggendo”.

“Seguo Patti Smith su Instagram. Riesce a trovare la gioia in tutte le cose”.

“Ho speso più soldi in terapia di quanto le altre rock stars hanno speso in macchine. Ho voluto cambiare, migliorarmi, essere più presente in famiglia”.

“Nei Motley Crue c’era una specie di magia che ci univa, come Jane’s Addiction e i Guns N’Roses”.

 

 

 

 

 

 

 

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