(metallus.it)
Grazie a questa biografia scritta dal critico musicale Corbin Reiff, si rende giustizia alla storia di uno dei cantanti più straordinari mai esistiti e si analizzano nel dettaglio sia la sua vita artistica e musicale sia quella umana. L’autore ha scartabellato una mole infinita di interviste e di conversazioni. Una vita travagliata e sofferta a causa della depressione aggravata dal divorzio dei suoi genitori, poi l’avvicinamento alle droghe come veicolo di fuga dai suoi demoni che avranno la meglio quella tragica giornata del diciotto maggio del 2017. Da quel giorno inizia il racconto dell’autore. Dopo aver reso omaggio alle spoglie di Cornell all’Hollywood Forever Cemetery, decide di dedicarsi alla scrittura di questa biografia, resoconto dettagliato della storia dei seminali Soundgarden, dei Temple Of The Dog e Audioslave, fino alla sua carriera solista. Ci sono tantissime curiosità e aneddoti da scoprire: la volta in cui Cornell per un pelo non finisce scritturato per “Reservoir Dogs” (“Le Iene”) di Quentin Tarantino, l’apparizione dei Soundgarden in un episodio di Bill Nye The Science Guy del 1993.
(truemetal.it)
“Mi sono immerso in centinaia d’interviste rilasciate da Chris nel corso di trent’anni, in tutte le fasi della sua vita. Ne ho lette migliaia di altre di suoi amici, compagni di band e affetti per cercare di capire sia la persona sia le sfide che aveva affrontato nel percorso della sua vita. Ho guardato centinaia di ore di filmati sgranati di concerti e ascoltato in sostanza ogni nota che abbia mai registrato, più e più volte. La Seattle Public Library è praticamente diventata una seconda casa per me, mentre scartabellavo gli archivi alla ricerca di qualsiasi pezzo di carta con dentro le parole “Chris”, “Cornell” o “Soundgarden”. Anche il Museum of Popular Culture sulla 5th Avenue (un edificio progettato da Frank Gehry con fuori la statua in bronzo di Chris) è stato una risorsa preziosa, con la sua collezione di storia orale. Ho parlato anche con tutti quelli che sono riuscito a raggiungere, tra coloro che avevano conosciuto Chris. Ho accumulato dozzine d’interviste con collaboratori e amici, e tante chiacchierate informali con quelli che lo conoscevano meglio. Ma, man mano che emergevano le questioni legali legate all’eredità di Chris, mi rendevo conto che c’era sempre meno voglia di parlare di lui. Interviste messe in calendario da mesi venivano spostate, poi direttamente annullate. Persone che sembrava non vedessero l’ora di condividere i propri ricordi e fornire altre fonti smettevano di rispondere ai miei messaggi, alle telefonate, alle e-mail. Era frustrante, deludente, ma avendo lavorato come assistente legale nell’esercito americano capivo bene che niente mette a tacere la gente quanto la minaccia di una controversia legale. Non avevo ragione di credere che le questioni al cuore di quei contenziosi si sarebbero risolte da sole in breve tempo, ma ho mantenuto la speranza. Non ce l’ho con nessuno per quel silenzio; e a coloro che, invece, hanno scelto di condividere le loro storie con me, offro la mia eterna riconoscenza. Immagino che, a quel punto, avrei potuto alzare le mani e decidere che questo progetto era solo un gran mal di testa, che non ne valeva la pena, e che senza il sostegno attivo di membri dei Soundgarden, o degli Audioslave, o dei Temple of the Dog, o dei congiunti di Chris, forse non ci sarebbe stato abbastanza materiale per raccontare come si deve la sua storia. Ma, ripercorrendo le interviste di Chris, mi sono reso conto di poter tracciare un ottimo profilo della sua vita anche solo usando le sue parole e i suoi ricordi. Questa è la storia di Chris Cornell, scritta con tutta l’onestà, l’accuratezza e l’empatia di cui sono capace”. (stralcio dell’introduzione di Total F*cking Godhead, La Biografia di Chris Cornell).
Corbin Reiff ha dedicato anni della sua vita per il proprio idolo, Chris Cornell, membro di punta dei Soundgarden, coloro i quali trasformarono l’underground post-punk degli anni ’80 in qualcosa capace di dominare la cultura popolare degli anni ’90 in compagnia di Pearl Jam, Alice In Chains, Mudhoney, Nirvana e Rage Against The Machine. Reiff scandaglia anche il periodo di Cornell con i Temple Of The Dog, gli Audioslave e la parabola da solista, le dipendenze, le dosi di antidolorifici e i demoni del proprio eroe, prima che tutto finisse in tragedia.
Non mancano citazioni ed episodi riguardanti band più in linea nei confronti dell’accezione classica dell’hard and heavy: Saint Vitus, Whitesnake, Heart, Metal Church, Queensryche, Kiss, Led Zeppelin, Metallica, Dokken Guns N’ Roses, Motley Crue, Poison Skid Row, Gwar, Fifth Angel, Pantera, Voivod, Black Sabbath, Ozzy Osbourne, Megadeth, Alice Cooper, Ted Nugent, Motorhead.
(radiocittaperta.it)
Figura chiave del Seattle Sound che aveva anticipato già dal 1984 con i suoi Soundgarden, Chris Cornell ha incarnato gli alti e i bassi di una scena tormentata ma amatissima. Cornell era percepito come una guida. Il frontman stava vivendo un’insperata seconda giovinezza: dai riuniti Soundgarden del celebrato King Animal (2012) a una carriera solista appagante, fino all’imminente ritorno degli Audioslave; alla base un secondo matrimonio, che gli aveva donato altri due figli. Total F*cking Godhead rende bene l’idea di che fulmine a ciel sereno sia stata l’ascesa di Chris Cornell.
(sentireascoltare.com)
Il libro racconta la vita del cantante sia sotto i riflettori che lontano dal palco, addentrandosi nella scena grunge di Seattle. Reiff si avvale di moltissime testimonianze di amici e collaboratori della band e del suo compianto leader. Lo scritto è pieno di dettagli e aneddoti finora mai raccontati, dall’inaspettata ispirazione “numerologica” di Cornell per la scrittura della canzone Hunger Strike dei Temple Of The Dog alla sua quasi partecipazione al cast del film I soliti sospetti (1995).
(rockbywild.it)
Chris Cornell, un’infanzia difficile alle spalle, si è affermato come una delle voci più rappresentative della sua generazione raggiungendo il successo planetario con i Soundgarden, con cui ha venduto oltre 10 milioni di dischi. Successivamente è stato cantante degli Audioslave, e ha portato avanti una fortunata carriera solista, prima di suicidarsi nella notte fra il 17 e il 18 maggio 2017 nel bagno della stanza d’albergo in cui alloggiava a Detroit, dove aveva appena tenuto un concerto con i Soundgarden. Chris ha vissuto un’esistenza certamente complicata ma mai banale. Maledetto dagli eccessi, dalla perdita prematura di tanti cari, dal disagio esistenziale e da pesanti problemi legati alla depressione da un lato, benedetto dal talento, dal successo, da una famiglia felice e dalla stima di amici e colleghi dall’altro, Cornell si è di certo guadagnato un posto di rilievo nell’olimpo del rock & roll.