Marco Giallini

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(rumoremag.com)

“All’inizio ascoltavo i dischi dei miei fratelli. Delle loro collezioni preferivo: Brian Eno, Deep Purple, Led Zeppelin, Mountain, Grand Funk Railroad, Uriah Heep, Can. Poi è arrivato il punk. Il primo disco che mi sono comprato è stato “Alive II” dei Kiss. Poi presi “Made In Europe” dei Deep Purple”.

“Se faccio ascoltare a un ragazzo gli MC5 o gli Stooges, dopo due o tre volte li vuole scaricare. I Litter, loro contemporanei, erano fantastici. Ho tutti gli album di Iggy Pop”.

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“Il primo concerto che ricordo di aver visto è stato uno di Lene Lovich. All’epoca la situazione era esplosiva per via di certa politica. Ci furono episodi pessimi come il live di Lou Reed interrotto e le molotov contro Santana. Con l’avvento del punk hanno iniziato a tornare le band. Vidi un sacco di grossi nomi: Talking Heads, Elvis Costello, Joe Jackson, Ramones, Pretenders. Ricordo il concerto dei Motorheads. Ho visto gli Iron Maiden con Paul Di Anno. Iron Maiden e Killers sono dischi fondamentali. Mi piacevano gli Angel Witch e i Motley Crue. “Two Fast For Love” è un grande disco”.

“Ho visto i Clash a Bologna. Ad aprire c’era il vecchio gruppo di Raf (Café Caracas) L’anno dopo sono andato al Vigorelli di Milano, dove i Clash avevano i Not Moving come band di spalla. E’ stato uno dei momenti più alti della mia vita di appassionato di rock”.

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“Mark Lanegan è uno che può fare quello che vuole. Un altro mio pallino e Brant Bjork. Mi piace la sua personalità musicale, il sound distorto. Ho apprezzato gli Arctic Monkeys”.

“Fra le band contemporanee apprezzo moltissimo i Queens Of The Stone Age. Josh Homme è fantastico”.

“Ho qualche migliaio di vinili e un  paio di migliaia di CD. Ho tre copie di “London Calling”. “Damned Damned Damned”, l’album di debutto dei Damned, è una pietra miliare. Ma ce ne sono tanti: “Who’s Next” degli Who, il primo degli MC5, “Funhouse” degli Stooges”, “Never Mind The Bollocks” dei Sex Pistols. Sono pazzo dei Thin Lizzy di Phil Lynott. Stan Ridgway è per me un dio”.

 

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