Jazz: Paolo Fresu

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“Ho incontrato il jazz alla fine degli anni ’70 sentendo alla radio Clifford Brown e Lee Morgan. Poi ho scoperto Miles Davis, Chet Baker. Ho compreso che dietro il jazz c’era una tradizione, una storia razziale che si era sviluppata negli Stati Uniti”.

“Sono uno che suona poche note e che parla poco e piano. La filosofia del silenzio l’ho appresa da Miles Davis. Mi sono appassionato alla sua musica perché mi ritrovavo in quel modo di essere. Suono e silenzio sono due degli aspetti della musica che più mi affascinano”.

“I miei maestri sono stati Miles Davis, Chet Baker, John Coltrane, Charlie Parker, Billy Holiday e Bill Evans. Ho iniziato a suonare da autodidatta, in Sardegna. Mi sono esibito con Paolo Damiani, Bruno Tommaso, Giovanni Tommaso, Massimo Urbani, Danilo Rea e Roberto Gatto”.

“Ho collaborato con Ornella Vanoni, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Paolo Rossi, Lella Costa, Stefano Belli. Mi piace dialogare con altri artisti, scoprire mondi diversi  tra loro”.

“Se a Berchidda, il mio paese, non ci fosse stata la Banda non sarei diventato musicista. La Banda è una straordinaria scuola per apprendere la musica”.

“La Sardegna rappresenta una sorta di ponte ideale tra l’Africa e l’Europa. Per quanto riguarda la musica popolare, è una delle regioni italiane più ricche. Pullula di musicisti che tramandano le sue tradizioni pur vivendo l’attualità. La Sardegna purtroppo vive il carattere insulare e quindi difficilmente questi riescono a varcare i confini regionali”.

“La musica è uno straordinario veicolo per crescere e contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Ambiente, sostenibilità e coscienza politica sono cose in cui credo profondamente e come musicista mi impegno affinché la musica diventi un tramite per mettere in atto delle buone pratiche”.

“Attraverso la musica ho scoperto il mondo, imparato le  lingue, conosciuto  persone. La musica è per me uno strumento magnifico da utilizzare per scoprire il bello, per migliorarci.  Credo che il musicista abbia la responsabilità di dire la sua e di partecipare alla costruzione della società”.

augusto.sciarra@radiotolfaeuropa.it

 

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