Addio a Daria Nicolodi, attrice cult di Profondo Rosso

#

(ilmessaggero.it)

Morta Daria Nicolodi, attrice cult di Profondo Rosso: dalla relazione con Dario Argento nacque Asia

È morta Daria Nicolodi, icona di Profondo Rosso in cui recitò il ruolo di Gianna Brezzi. Aveva 70 anni. E’ stata a lungo compagna di Dario Argento. Dalla loro relazione nacque, nel 1975, la figlia secondogenita Asia. Con Argento collaborò a vario titolo ai suoi film, da Profondo Rosso a Suspiria (1977), Inferno (1980), Tenebre (1982), Phenomena (1984), Opera (1987).

(lastampa.it)

Addio a Daria Nicolodi, celebre giornalista investigativa nel film “Profondo rosso”. Legata sul set e nella vita a Dario Argento se ne va a 70 anni la madre di Asia. Aveva lavorato, tra gli altri, con Rosi e Rascel.

(corriere.it)

È morta Daria Nicolodi, mamma di Asia Argento e icona di “Profondo rosso”.

L’attrice era diventata famosa grazie alla partecipazione nel cult del maestro dell’horror con cui aveva avuto una lunga relazione.

La sua passione era il paranormale. Mamma di tre figlie (Asia, che le ha dato due nipoti, era figlia di Dario e con lei fece le ultime apparizioni), da qualche tempo nonna a tempo pieno, parte di una famiglia intellettuale molto impegnata al femminile. Si considerava “guarita” dalla malattia del recitare e si era praticamente ritirata dalle scene, godendosi la libertà dei 70 anni. La sua storia di attrice è legata a emozioni, sospetti e medium, omicidi. L’unione con Argento fu un’ideale affinità elettiva verso i lati più nascosti del nostro inconscio (compreso un infelice episodio per 23 gr. di hashish), nel cinema horror thriller che scava nelle peggiori e più segrete rimozioni del passato. Nel film sul “Mostro di Firenze” fece la parte di una medium.

(lanazione.it)

Addio a Daria Nicolodi, “fiorentina di Bellosguardo”. Il liceo classico nella sua Firenze, una famiglia di spicco, poi il ritorno nella città che amava e che aveva scelto come buen retiro.

Cresciuta nel mondo dell’arte e della cultura, la giovane Daria si trasferì a Roma entrando subito nel mondo del cinema dalla porta principale con la partecipazione nel 1970 al film Uomini contro di Francesco Rosi e La proprietà non è più un furto di Elio Petri. Nel suo curriculum una lunga serie di film d’autore come Salomè di Carmelo Bene, Il minestrone di Sergio Citti in cui recita al fianco di Roberto Benigni, Maccheroni di Ettore Scola in cui divise il set con Jack Lemmon e Marcello Mastroianni, La fine è nota di Cristina Comencini. Film come Shock di Mario Bava, Le foto di Gioia di Lamberto Bava, Paganini Horror di Luigi Cozzi, La setta di Michele Soavi, hanno fatto di lei una interprete simbolo del thriller made in Italy. E’ stata diretta anche da Giovanni Veronesi in Viola bacia tutti che ha visto protagonista assoluta la figlia Asia. Non meno importanti le sue partecipazioni televisive come Ritratto di donna velata a fianco di Nino Castelnuovo.

(iodonna.it)

Addio a Daria Nicolodi, regina del cinema horror. La regina del thriller all’italiana, titolo che non rinnegava, aveva abbandonato il cinema per dedicarsi alla famiglia. Ma nel ricordo di tutti, resterà sempre la presenza più conturbante di un genere che un tempo era serie b e oggi è arte nobile. Si è spenta a 70 anni il 26 novembre.

(ilfattoquotidiano.it)

Daria Nicolodi morta, l’attrice e sceneggiatrice aveva 70 anni. Il post della figlia Asia Argento: “Riposa in pace mamma adorata”.

Asia Argento ha ricordato la madre così: “Riposa in pace mamma adorata. Ora puoi volare libera con il tuo grande spirito e non dovrai più soffrire. Io cercherò di andare avanti per i tuoi amati nipoti e soprattutto per te che mai mi vorresti vedere così addolorata. Anche se senza di te mi manca la terra sotto i piedi, e sento di aver perso il mio unico vero punto di riferimento. Sono vicina a tutti quelli che l’hanno conosciuta e l’hanno amata”.

(repubblica.it)

È morta Daria Nicolodi, con Dario Argento nei film e nella vita

(ilsole24ore.com)

Morta Daria Nicolodi, icona di “Profondo rosso” e madre di Asia Argento.  L’attrice fiorentina aveva conosciuto Dario Argento durante il casting del suo capolavoro. Da lì un lungo sodalizio artistico e una relazione.

Note dal Passato: Daria Nicolodi

“Carmelo Bene è stato un grandissimo amico, mai amante. Eravamo nottambuli, forse gli unici due di Roma, assieme a Paolo Villaggio. Qualche volta incontravo la moglie, Lydia Mancinelli, e mi diceva: “Mannaggia, Daria. Mi ha sposata solo perché somiglio a te”. Veramente un grande amico, mai come adesso ricordo quello che mi disse una volta: “Chi sceglie la libertà, sceglie il deserto”. Eravamo molto simili il bel pugliese e io”.

“Debutto con Il candelaio, alla Fenice di Venezia; poi ci fu l’Orlando furioso a Spoleto, nel ’69. Ronconi è stato il più grande regista che abbiamo avuto. Nel ’71 ho fatto Alleluja brava gente con Gigi Proietti e Renato Rascel, dove cantavo, ballavo e in cui ho imparato tanto”.

“Elio Petri, con cui ho lavorato nel film “La proprietà non è più un furto” era un vero maestro, e un uomo di immensa cultura e fantasia”.

“Con Mario Bava ho fatto “Shock” e “La Venere d’Ille”. Per me non vi può essere alcuna cultura cinematografica completa e veramente vasta in chi non conosca l’opera di Bava”.

“Sergio Citti era un uomo di grande intelligenza e bontà. Di una cultura immensa”.

“Durante le riprese del film “Maccheroni” di Ettore Scola, tra me e Jack Lemmon nacque una forte amicizia, basata anche sulla musica. Mi raccontava aneddoti meravigliosi sulla Hollywood di un tempo”.

“Con Federico Fellini ci incontravamo al bar del Grand Hotel di Roma, e parlavamo sempre di esoterismo e magia. Ero molto amica anche di Giulietta Masina. Nella loro casa di Fregene ho incontrato il mago Rol”.

“Da bambina sognavo di amare gli alberi. Ho iniziato presto a recitare, ma a  quattro anni non pensavo che sarei diventata attrice. Da ragazzina Luca Ronconi, attore e regista teatrale, chiedeva a tutti i ragazzini che andavano a far i provini da lui se da grandi avessero voluto far gli attori e tutti dicevano di sì, io all’epoca dissi di no, ma solo per distinguermi”.

“Yvonne Müller Loeb, mia nonna, era una donna eccezionale. Allieva di Cortot, era una grande pianista. Poteva avere una carriera da concertista, ma si era dedicata a mio nonno Casella. Aveva la passione per l’esoterismo, possedeva una imponente biblioteca che ho ereditato. Mi faceva vedere quei libri rari, mi raccontava i segreti che contenevano. I suoi racconti mi sono serviti per scrivere con Dario: Suspiria e Inferno”.

“I film che preferisco di Dario sono Profondo rosso, Suspiria e Inferno. Li trovo belli, visionari, originali. Mi piace anche L’uccello dalle piume di cristallo, il suo primo film. C’è una Roma dei primi anni ’70 che nessun altro regista ha saputo cogliere”.

a.s.

 

 

 

 

#