“I giocatori del grande circuito internazionale che mi hanno colpito di più sono Rafa Nadal, Rublev e Felix Auger Aliassime. Giocano ogni palla con la stessa intensità, energia, come se fosse la più importante. Questo è uno dei segreti per stare al vertice”.
“Quando non sono impegnato in un torneo, mi alleno sia di mattina che di pomeriggio, in campo e in palestra. Naturalmente non posso vivere come i miei coetanei, ma quando torno a casa dimentico di essere un tennista professionista. Sono un ragazzo normalissimo”.
“Prima di una partita mangio solitamente riso e pesce, a volte anche della pasta o della cioccolata e dei datteri”.
“Sono sempre stato un ragazzo competitivo. Mi sono sempre piaciuti Federer e Djokovic, ma anche Nadal”.
“Prima che giocatore, sono sempre stato un grande appassionato di tennis. Seguo tutte le partite che posso in tv e su Youtube. Così ho modo di studiare i miei possibili avversari”.
“Per essere al top bisogna curare ogni dettaglio, riposare bene, mangiare bene, essere in ordine”.
“Nella preparazione sono seguito anche da una psicologa, che mi aiuta a controllare le emozioni. Il tennis è uno sport individuale dove si può perdere, e bisogna imparare dai fallimenti, dagli errori per non ripeterli”.
“Non crescere di fisico, essere troppo muscoloso non fa bene al tennis. Voglio migliorare la velocità, l’agilità e la potenza. Devo lavorare molto a livello mentale. Ho bisogno di migliorare la concentrazione durante le partite, evitare crolli, non avere continui alti e bassi”.
“Alcuni dello staff che mi segue, per un periodo, hanno dormito con me per evitare che trascorressi le notti collegato al web. Mi hanno reso consapevole che stare sveglio fino a tardi non mi avrebbe giovato nei tornei dove si gioca tutti i giorni”.
“Amo giocare a scacchi. Mi costringono a trovare strategie a essere veloce nel trovare soluzioni. Negli scacchi, come nel tennis, se ti perdi per un momento il gioco è finito e non lo ribalti più. Grazie ad alfieri e cavalli osservo meglio anche i movimenti della palla in campo”.
“Riesco a adattarmi a tutte le superfici, sia sul veloce che sulla terra. Mi piace essere dinamico, andare a rete, giocare palle corte o colpire molto forte. Mi piace coinvolgere il pubblico”.